Famiglia Dal Pozzo della Cisterna
Visita virtuale a Palazzo Cisterna a Torino
La famiglia
La famiglia Dal Pozzo vanta origini antichissime.
I suoi numerosi rami si stabilirono in diverse parti d'Italia e in Francia, ma il più importante fu quello di Biella.
Poche sono le notizie documentate sulle prime cinque generazioni; il primo personaggio certo è Giacomo, padre di Francesco, dottore in leggi e chiavaro di Biella.
Dai tempi più antichi i Dal Pozzo occuparono uffici pubblici, furono titolari di benefici ecclesiastici e si inserirono a pieno titolo nel patriziato cittadino biellese.
Ebbero i titoli di conti di Ponderano (1559), conti di Reano (1582), marchesi di Voghera (1611), marchesi (1650) e poi principi della Cisterna (1670).
Il principe Carlo Emanuele Dal Pozzo della Cisterna (1789-1864), compromesso nei moti liberali del 1821, fu condannato a morte e fu costretto a fuggire all'estero. Rientrò dall'esilio in Francia nel 1855.
Nel 1867 Maria Vittoria (1847-1876) ultima della famiglia, essendo già morta la sorella Beatrice (1851-1864), sposò Amedeo (1845-1890) secondo figlio di Vittorio Emanuele II, primo duca d'Aosta. Con lei nel 1876 si estinse il ramo di Biella.
Bibliografia:
Genealogia della famiglia Dal Pozzo della Cisterna, a cura di M. Coda, in "La famiglia dei principi Dal Pozzo della Cisterna e il suo archivio" catalogo a cura di M. Cassetti e M. Coda, Vercelli 1981, pag. 63-82
L'archivio
L'archivio fonte importante per la storia biellese e piemontese, fu acquistato dall'Amministrazione Archivistica nel 1981 dal duca d'Aosta, principe Amedeo.
Pare innanzitutto opportuno riassumere le vicende della documentazione a partire dal 1821, allorché, dopo la condanna, i beni del principe Carlo Emanuele furono confiscati, compreso l'archivio già conservato nel palazzo di Biella. Esso venne trasportato presso i Regi Archivi di Torino dove rimase per lungo tempo e fu in parte riordinato a cura del cavalier Pietro Pulciano. Restituito al principe Carlo Emanuele dopo il suo definitivo ritorno in patria dall'esilio francese, fu collocato nel palazzo di Torino.
Nel 1867 l'eredità dei Dal Pozzo passò in casa Savoia Aosta in seguito al matrimonio di Maria Vittoria con Amedeo d'Aosta.
Venduto nel 1940 il palazzo di Torino alla provincia di Torino, la documentazione fu portata in Toscana, a villa Cisterna (Firenze). I Savoia Aosta incaricarono il marchese Leonardo Ginori Lisci del riordino. Le vicende belliche impedirono il completamento del lavoro, ma fortunatamente non arrecarono danni ai documenti.
Nel dopoguerra, caduta la monarchia, l'archivio fu trasferito a villa San Domenico (Firenze) prima e poi, in epoca recente, presso la tenuta del Borro a San Giustino Valdarno (comune di Loro Ciuffenna, provincia di Arezzo).
Di là ritornò a Biella.
L'archivio è ordinato in 37 serie attraverso le quali la famiglia si presenta nel susseguirsi delle generazioni, attraverso le alleanze matrimoniali, a volte incorporando interamente l'archivio della famiglia in estinzione, e nella storia dei beni che ne costituirono il patrimonio.
Originariamente le serie erano 40. L'assetto è stato modificato dopo la cessione dei carteggi di Cassiano Dal Pozzo e dei documenti ad essi aggregati e il riordino dei disegni.
L'inventario analitico completo è in corso di realizzazione, ma i dati dell'elenco di consistenza pervenuto al momento dell'acquisto, benché necessitino di verifica, permettono al ricercatore di muoversi agevolmente tra la documentazione.
Bibliografia:
M. Cassetti, L'archivio Dal Pozzo della Cisterna, in "Studi Piemontesi", IX (1980), pag. 429-434
La famiglia dei principi Dal Pozzo della Cisterna e il suo archivio, catalogo a cura di M. Cassetti e M. Coda, Vercelli 1981