Repertorio di fonti documentali su Giuseppe Garibaldi
Carte su Garibaldi nei fondi Ferrero della Marmora e Chiala
Attraverso la corrispondenza di Alfonso Ferrero della Marmora è possibile ricostruire la
percezione dell'immagine di Garibaldi da parte di un esponente di spicco dell'aristocrazia piemontese che costituiva
l'ossatura dell'apparato burocratico e militare dello Stato sabaudo - poi italiano, nonché ripercorrere passo
a passo le vicende storiche del processo di unificazione, con particolare riferimento ai movimenti ed alle imprese
dei garibaldini nella Penisola. Sotto tale profilo emblematico appare lo scambio epistolare tra il generale biellese
e l'amico Agostino Petitti Bagliani, conte di Roreto, anch'egli attivo al vertice della vita politica e militare,
il cui ritmo si fa serrato nel momento cruciale del contrasto tra le truppe garibaldine e la milizia sabauda nel 1862,
culminati nel ben noto episodio di Aspromonte. Il costante aggiornamento sugli sviluppi della situazione in quel
frangente getta luce sulla pessima opinione, la notevole diffidenza e il timore per un colpo di Stato che i due
corrispondenti di illustri natali condividevano nei confronti di Garibaldi, motivato soprattutto dal suo ascendente
carismatico sulle masse. Alfonso La Marmora, a prescindere dal procedere delle vicende storiche, non considerò
mai Garibaldi generale, e il ricorrere della definizione "briganti" per il Nizzardo e i suoi uomini rappresenta un
leit motiv nel suo vasto corpus epistolare conservatoci. Tra le carte del generale biellese sono conservate in copia
anche alcune missive scambiate dai vertici dello Stato Maggiore sabaudo concernenti Garibaldi, nel cui testo trova
conferma l'immagine di un ribelle poco disposto ad attenersi agli ordini e capace di suscitare negli aristocratici
una viva preoccupazione.
Anche il nucleo documentale costituito dalle Carte Chiala conserva carte d'interesse: si segnala
la copia di una lettera di Giuseppe Garibaldi ad Amilcare Cipriani del 1866, nella quale il generale esprime
dissenso rispetto alla linea di condotta imposta dal governo.
Elena Rizzato
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