Vialardi di Verrone
La famiglia
La ricostruzione delle vicende che hanno interessato la famiglia Vialardi di Verrone, specialmente se ci si riferisce ai tempi più remoti, è resa difficile dalla frammentarietà delle fonti dovuta alla dispersione dei documenti che ne costituivano l'archivio famigliare.
Sicuramente le origini sono antichissime e in parte si perdono nella leggenda. Devono comunque essere ricondotte in ambiente longobardo, anche se l'ambito potremazzi essere esterno a quello vercellese. Punto di riferimento del gruppo familiare è, nel XII secolo, Widalardo di cui si conosce il nome della madre, Plusbella. Questi compare in un documento del 1147 redatto "in curte predicti Vuidalardi" dando per certa la conoscenza topografica del luogo, il che suggerisce un radicamento ormai consolidato nell'area. D'altro canto i documenti che a partire da questo secolo si fanno via via più numerosi, ci presentano un nucleo familiare assai potente sia sotto il profilo economico che politico tanto nel Vercellese che nel Biellese. Numerose sono infatti le cariche rivestite dai suoi esponeneti e notevoli i beni che ne costituiscono il patrimonio, tra i quali i castelli di Verrone, di Isengarda e di Sandigliano.
Durante le lotte tra guelfi e ghibellini che segnarono in questo periodo la storia del comune di Vercelli, i Vialardi furono con i Tizzoni, i Bicchieri e i Bondoni fra i principali capi delpartito ghibellino, costituendo con i loro castelli un cuneo militare in un territorio dominato dagli Avogadro. La compattezza dle gruppo si incrinò nel 1373, quando, primo nel Biellese il ramo di Verrone fece dedizione da Amedeo VI di Savoia.
Alla base della sottomissione vi furono essenzialmente motivazioni di carattere economico: il governo dei Visconti, infatti, gravava sempre più con continue richieste di contribuzioni per far fronte alle guerre e il pericolo di perdere i propri possedimenti dovuto alla sempre maggiore fluidità della situazione politica, diveniva ogni giorno più reale. I Vialardi di Verrone riuscirono ad ottenere dal savoia condizioni estremamente favorevoli in tutti i settori. I privilegi ottenuti furono sempre riconfermati dai Savoia ed esercitati dai Vialardi sul feudo di Verrone che essi tennero con qualche breve interruzione, fino al secolo scorso, con titolo comitale a partire dal 1699.
Bibliografia:
F. Avogadro di Vigliano, Antiche famiglie biellesi - I Vialardi, in 'Rivista Biellese', 1953, n. 1, pag. 33-43
L.Avonto, Andar per castelli. Da Vercelli, da Biella tutto intorno, Torino 1980, pag.381-387
T. Vialardi di Sandigliano. I Vialardi. L'origine: elementi preliminari per una ricerca, in 'Archivi e storia', 1989, n.1, pag. 9-25
L'Archivio
La documentazione superstite concernente la famiglia Vialardi di Verrone giunse alla sezione di Archivio di Stato di Biella nel 1972 insieme all'archivio della famiglia Avogadro di Valdengo nel quale era confluita in seguito al matrimonio di Maria con Luigi Ernesto Avogadro avvenuto nel 1874.
Si tratta di 37 pergamene, le più antiche relative a beni in Candelo, regestate e presentate in ordine cronologico (parte prima), e un mazzo di documentazione cartacea contenente per lo più atti privati datati tra il 1606 e il 1920, nonché due fascicoli con atti in copia dalla metà del '300 , l'uno con atti di dedizione, investiture e ricognizioni, l'altro relativo al patronato esercitato sulla pievania di San Lorenzo in Verrone (parte seconda).
Documenti della famiglia Vialardi sono contenuti anche nella Raccolta Torrione: mazzo 19 fascicoli e mazzo 31 pergamene da n.2 a n. 15.
da Graziana Bolengo, Le pergamene Vialardi di Verrone, in 'Archivi e Storia', 1993, n.9-10, pag. 137-154.
Raccolta Torrione
Famiglia Avogadro di Valdengo
Famiglia Morra di Sandigliano