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Uffici finanziari

Insinuazione

Gli uffici di insinuazione furono istituiti con Regio Editto del 28 aprile 1610. La loro funzione era la conservazione della copia integrale degli atti notarili con lo scopo di assicurarne la pubblicità e nel contempo di garantire alle finanze sabaude l'entrata dell'onere fiscale cui era sottoposta la registrazione. I notai insinuavano negli uffici competenti per territorio gli atti rogati. Per tutto il XVII secolo è possibile trovare gli atti insinuati suddivisi in base alla località di provenienza, in quanto le norme per la tenuta dei libri stabilivano, tra l'altro, questo criterio di conservazione.

Nel Biellese furono istituiti uffici (tappe) a Biella, Andorno Cacciorna, Cavaglià e Salussola.

In seguito invece gli atti di ciascuna tappa furono registrati in ordine cronologico.

La nuova ripartizione degli uffici stabilita con manifesto camerale del 15 febbraio 1734 mantenne le tappe di Biella, Andorno e Cavaglià. Con manifesto camerale 7 settembre 1743 fu poi istituito l'ufficio di Masserano.

Durante il dominio francese l'insinuazione fu soppressa (Legge 24 luglio 1801) e fu sostituita da nuovi uffici che presero il nome di Bureaux du domaine national et de l'enregistrement. (punta alla voce dell'elenco dei fondi) La registrazione non comprese in questo periodo la copia integrale dell'atto.
Gli uffici d'insinuazione furono ripristinati con Regio Editto del 12 luglio 1814.

Nel Biellese furono attivate le tappe di Biella, Andorno, Cavaglià, Cossato, Crevacuore, Graglia e Masserano. Nel luglio del 1816 furono soppressi gli uffici di Cossato, Crevacuore e Graglia e istituito quello di Bioglio.

Nel 1862, dopo l'unità d'Italia, con Regio Decreto n. 592 del 4 maggio, l'insinuazione fu sostituita dalla registrazione. Gli uffici del registro mantennero le stesse sedi.

I volumi della tappa di Biella sono così suddivisi:

Insinuazione per paesi, 1610-1700, volumi 558
Biella e terre, 1612-1801, volumi 854.

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©2003 Archivio di Stato di Biella - ultimo aggiornamento 9 giugno 2023