Ospedale di Biella
Le origini dell'Ospedale risalgono alla seconda metà del XVI secolo quando la Confraternita
della Santissima Trinità affiancò all'opera assistenziale la cura dei malati,
ma è nei primi decenni del secolo successivo che l'Ospedale divenne realmente operativo.
Occupò il sito del convento di San Pietro e attraverso vari ampliamenti raggiunse la struttura attuale.
Fu dotato da numerosi lasciti.
Bibliografia:
D. Lebole, Storia della Chiesa Biellese. Le Confraternite, vol. I, Biella 1971, pag. 190-199.
L'archivio
La maggior parte dei documenti conservati dall'Archivio di Stato risulta prodotta tra
l'inizio dell'800 e il 1945 e contiene informazioni relative all'attività di gestione dell'ente,
ivi compresi i lavori di ristrutturazione e ampliamento che hanno portato all'edificio che attualmente ospita
l'Ospedale, con un buon numero di disegni tecnici.
Le carte più antiche, invece, sono relative ai beni.
Quattro pergamene del secolo XIV, rogate dai notai Nicolino Strambo, Pietro Spina e Pietro de Moxo,
sono comprese tra gli atti prodotti in una lite ottocentesca su questioni legate ai mulini.
Concernono quote di proprietà del mulino detto "de passalaquis", posto in territorio
di Biella presso il torrente Cervo, che tra il 1390 e il 1399 vennero acquistate dai fratelli
Giacomo e Guglielmo fu Giovanni Ferraris.
Documentazione risalente al primo periodo in cui oper&0grave; l'Ospedale è conservata nell'archivio della Confraternita,
della Santissima Trinità.
Alcune antiche pergamene si trovano pure tra le carte dell'Archivio Storico della città di Biella.
Molte proprietà dell'Ospedale provenivano dalla famiglia Avogadro di Vigliano;
i documenti ad essi relativi, datati tra i secoli XV e XVII, dei quali esiste un dettagliato
elenco presso la Fondazione Sella nel fondo Quintino - serie originaria, sono ora conservati
nell'archivio privato della famiglia Avogadro di Collobiano.
Bibliografia:
G. Bolengo, Ospedale di Biella, in 'Archivi e Storia', 1994, n. 11, pag. 109
Archivio Storico della città di Biella
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