Corte di assise straordinaria di Biella II
Il D.L.L. n. 142 del 22 aprile 1945 istituisce nei capoluoghi di provincia dei territori italiani.
le Corti straordinarie d'Assise "per i reati di collaborazione con i tedeschi".
In località diverse dal capoluogo, con decreto del primo presidente della Corte d'Appello
si attivano Sezioni delle Corti.
La Sezione di Biella inizia ad operare alla fine di maggio del 1945: il registro generale della cancelleria
è aperto il 20 maggio con il procedimento contro Gerolamo Pasqua di Bisceglie.
L'udienza, la prima, è fissata per il 19 giugno: sarà l'unica condanna alla pena di morte
eseguita, mediante fucilazione alla schiena, il 27 ottobre dopo che era stato rigettato il ricorso alla
Corte di Cassazione.
Il collegio giudicante era costituito da un presidente e da quattro giudici popolari estratti a sorte
dagli elenchi compilati dai Comitati di Liberazione Nazionali.
Presidente fu nominato il cavaliere dottor Domenico Calvelli che operò pressoché ininterrottamente,
sostituito solo per un breve periodo dal supplente cavaliere ufficiale Gabriele Cignetti.
I giudici popolari cambiavano invece ogni nove giorni circa.
Bibliografia:
Giustizia penale e guerra di liberazione, a cura di G. Neppi Modona, Milano 1984
M. Cassetti, La corte straordinaria d'Assise di Asti,(1945-1947), Fonti per la storia contemporanea 1, Santhià 2001
I fascicoli di Biella
In tutto vennero istruiti 148 procedimenti dei quali 116 discussi dal collegio della Sezione di
Biella, 23 rimandati al pubblico ministero per supplemento di indagine tra il 31 luglio e il 17 ottobre, 9 trasferiti
ad alte Corti, 5 per competenza territoriale e 4 passati a Vercelli dopo la soppressione della Sezione il 24 dicembre
del 1945.
Le sentenze emesse tra il 19 giugno e il 18 dicembre sono 116 raccolte in un volume; i fascicoli archiviati sono
numerati da 1 a 104 e conservati in 6 mazzi secondo l'ordine originario di apertura.
In tutto sono schedati 170 imputati: 132 uomini, 38 donne.
Le schede riportano per ogni imputato i dati anagrafici (cognome e nome, luogo e anno di nascita),
la professione, il reato contestato,
la data del fascicolo, le conclusioni processuali, elementi particolari se contenuti nello stesso.
In nota è riportato, se esistente, il collegamento alle schede della serie Politici del
Commissariato di pubblica sicurezza di Biella.
Non sono conservati atti del pubblico ministero.
Commissariato di pubblica sicurezza di Biella